«Mentre frequentavo l'università, mi fermavo in giro a scattare: ero fuori sede e abbastanza sola il primo anno. Da lì ho capito che avevo il dono di vedere cose che magari agli altri passavano inosservate». È nata così, un po' per caso, la passione per la fotografia di Ilaria Toma, street photographer salentina di 26 anni - Nociglia il suo Paese di origine, in provincia di Lecce -, ma trapiantata a Venezia otto anni fa. Nel 2018 ha aperto il suo seguitissimo profilo Instagram zenzeroelimone_, dove ha cominciato a condividere scatti dalla laguna (ma non solo), in un crescendo di consapevolezza nelle proprie capacità: «Inizialmente non immortalavo le persone - mi spiega -, poi un giorno una persona si è interposta tra la mia macchina fotografica e un edificio, e ho pensato che fosse molto meglio così».
Terminati gli studi superiori, Ilaria si è trasferita a Venezia per frequentare il corso di laurea triennale in "Lingue, civilità e scienze del linguaggio" a Ca' Foscari, proseguendo poi con la magistrale in "Filologia editoriale". Nel frattempo ha continuato a coltivare la sua passione da autodidatta, ora diventata un lavoro. «Sono libera professionista da un anno e mezzo - mi racconta - e faccio in primis servizi fotografici per matrimoni, ma lavoro anche con turisti e realizzo shooting di coppia».
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Al di là dell'aspetto strettamente professionale, che la porta a muoversi anche al di fuori dei confini del Veneto, approfitta dei momenti liberi per girare Venezia fotocamera alla mano. È anche così che ha sviluppato una "ossessione" per le persone, in particolare gli innamorati: molti dei suoi scatti ritraggono coppie in momenti di complicità, ma altrettanti sono quelli dedicati all'esplorazione dell'amore tra genitori e figli e anche tra cani e padroni. La motivazione è semplice: «Sono molto romantica e ho sempre creduto che l'amore sia al centro di tutto. E poi Venezia offre una vasta scelta, è come se fosse un teatro. Quando sono in città, mi trovo libera di approcciarmi agli sconosciuti».
Per Ilaria la fotografia è un'esigenza, «anche nei periodi tesi scattavo ogni giorno, perché ne sentivo il bisogno», mi dice. Un'esigenza riservata «perché sono un sacco solitaria su questo fronte - aggiunge -, non ho mai collaborato con nessuno». Ma le emozioni che è in grado di far emergere con le sue fotografie, quelle sì le condivide con tutti. È il frutto di un processo. Il suo profilo Instagram è molto conosciuto - sono oltre 60mila i suoi follower e migliaia i like ad ogni singolo contenuto condiviso -, ma ha cominciato a farsi conoscere anche in maniera più tradizionale, esponendo i suoi lavori in Italia e all'estero. Le sue foto sono state esposte a Milano e Parigi nel 2023, e a fine marzo anche in una esposizione a New York, anche se ci tiene a precisare, con modestia, che «è solo uno scatto».
E per il futuro, le idee sono chiare: continuare con la fotografia. «Mi piacerebbe molto rimanere a Venezia e aprire uno studio in città, però non è così semplice». Per coltivare la sua professione e trovare ulteriori sbocchi sarebbe anche disposta a trasferirsi altrove, purché sia una città d'arte, anche se il sogno sarebbe quello di continuare a sperimentare e condividere la sua arte in laguna.