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Ciao Ezio,
in questi giorni ho avuto il piacere di leggere il tuo libro “Emigrante di poppa” e ti ringrazio moltissimo per la dedica speciale molto significativa: “Tutto e niente.” Tutto ciò’ che ti rende felice e niente che ti faccia soffrire,un bel pensiero ed un augurio davvero bellissimo . Ho letto i tuoi scritti con molta attenzione e mentre leggevo mi affioravano i ricordi riportandomi indietro nel tempo durante il corso da Volontario alle Scuole C.E.M.M. (Corpo Equipaggi Militari Marittimi) di San Vito (Taranto) , al mio primo ’imbarco a bordo Nave ‘’Intrepido’’ e la mia prima destinazione di servizio. Dove pochi giorni dopo uscimmo in mare in esercitazione. Tantissimi ricordi mi sono tornati alla mente leggendo le tue parole quando in navigazione la sera, guardando l’orizzonte a poppa della Nave, veniva un po’ di nostalgia e qualche momento di sconforto. Certe volte non ti nascondo, mi veniva voglia di mollare tutto e ritornare al mio paese, tra i miei amici, assieme alla mia famiglia. Si, detto sinceramente mi riconosco un po’ nel tuo libro e nel leggerlo gli occhi mi si inumidiscono un po’ pensando alla mia giovinezza.
Io provengo da un piccolo paesino della provincia di Lecce, Nociglia, a meta strada tra Lecce e Capo Santa Maria di Leuca, nel basso Salento. Nel periodo della mia infanzia/giovinezza, mio Padre prima, successivamente mio Fratello più grande (che ora non ci sono più) lasciavano la famiglia per emigrare in Svizzera e in Francia per guadagnare qualcosa in più per noi e per il nostro futuro. Io il più piccolo di casa, mio fratello il mezzano e mia madre, rimanevamo al paese , mia madre lavorava nel magazzino dei tabacchi o in campagna a piantare/raccogliere il tabacco.
In quei tempi le strade del paese erano piene di “tiraletti” (parola in dialetto leccese) ai quali si legavano le corde di tabacco precedentemente infilate nello spago per farlo seccare al sole. Andavo a scuola e ritornando, dopo aver fatto i compiti, davo una mano alla raccolta e alla lavorazione. A volte andavamo a casa di qualche amico a guardare la televisione poiché in quel periodo non tutti l’avevano e spesso leggevamo i manifesti che venivano attaccati sulle locandine del paese, specialmente quelli relativi agli arruolamenti , dai quali ero particolarmente interessato e affascinato. Uno di questi diceva: “VIENI IN MARINA GIRERAI IL MONDO”, ed io ne fui attratto e a 16 anni presentai domanda in Marina con il consenso (firma) dei miei genitori.
Iniziai l’avventura lasciando i miei affetti e i miei cari, per entrane in una nuova ‘’famiglia’’ più’ grande: la “famiglia” della Marina Militare, alla quale ho prestato servizio sino a qualche anno fa.
Il libro “Emigrante di poppa” ricorda l’emigrazione che facevano i nostri padri e i nostri nonni . La parola Emigrante veniva disprezzata e ritenuta inferiore socialmente ,ed io, in qual modo , mi sentivo un po’ emigrante , sicuramente non come mio padre o mio fratello quando la vita era molto dura, poiché lasciai la mia terra. Il libro mette alla luce qualcosa che tutt’oggi non è cambiata nel nostro SUD ,una grossa piaga: la mancanza di lavoro .
I nostri giovani sono costretti come allora ad andare al nord per avere un posto nella società e costruirsi un avvenire che non si prospetta molto roseo in questi momenti difficili. La vita ci costringe sempre a fare delle scelte a volte anche difficili e dolorose ma non per questo bisogna mollare, ciò serve a irrobustirci e a crescere sempre di più nello spirito. Bisogna andare sempre avanti nonostante ci siano alti e bassi , bisogna essere determinati fino ad arrivare alla meta prestabilita in partenza. La nostra meta è stata la Marina Militare che in tutti questi anni ci ha insegnato tanto!
Emigrante di poppa è un libro, una storia. La storia di uno di noi, di tanti emigranti e di tanti Marinai Emigranti di poppa come noi.
Ti faccio tantissimi complimenti per il bellissimo libro “EMIGRANTE DI POPPA” e tanti complimenti anche per il tuo sito internet, il Blog “LA VOCE DEL MARINAIO” che è altrettanto bello e curato. Ti auguro sempre maggiori successi nel prosieguo della vita come tu desideri, salutandoti con un sempre vento in poppa per il futuro. Ti abbraccio con stima e fraterna amicizia.
Fernando Antonio Toma